Con il termine rifiuto s’intende qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione di disfarsi. É importante, per la salvaguardia dell’ambiente, gestire correttamente i rifiuti prodotti dalle attività industriali, per questa ragione è stato emanato un articolo, in particolare l’Art. 184 del D. Lgs 152/2006, il quale classifica i rifiuti a seconda dell’origine e al grado di pericolosità.
Per poter trattare nel modo corretto i rifiuti il produttore, deve attribuire un codice secondo l’Elenco Europeo dei Rifiuti, tenendo conto il processo produttivo ed è un passaggio fondamentale per la caratterizzazione.
Una terra e roccia da scavo, in seguito al D. Lgs. 156/2006, viene considerata tale quando è generata da attività finalizzate alla realizzazione di un’opera, tra cui:
Questi materiali possono essere riutilizzati nell’ambito della medesima attività durante la quale sono stati generati, nell’ambito di una diversa attività o in altri processi produttivi.
La caratterizzazione ambientale di un sito consiste in un’indagine finalizzata a verificare la presenza di contaminazioni a carico delle matrici ambientali. Eseguiamo i campionamenti del terreno e delle acque sotterranee ed effettuiamo le analisi chimiche necessarie alla caratterizzazione ambientale di un sito. I parametri che possono essere ricercati sono: metalli pesanti, solventi, IPA, PCB, Diossine, sostanze organiche inquinanti persistenti (POP) e pesticidi.
L’aria nell’ambiente di lavoro può essere una fonte di rischi per i lavoratori, i quali rischiano di essere esposti ad agenti chimici tossici o cancerogeni. Eseguiamo il controllo dell’aria in ambienti di lavoro indoor e outdoor tramite campionamenti personali e ambientali, per il controllo di:
I risultati vengono presentati in rapporti di prova e in relazioni tecniche riepilogative, corredate di planimetria dei punti campionamento e di documentazione fotografica.
Le emissioni industriali sono uno dei principali fattori che possono influenzare negativamente la qualità dell’aria ambiente. Il nostro laboratorio di esperti offre servizi alle imprese che emettono sostanze inquinanti nell’aria e che sono tenute per legge al monitoraggio delle proprie emissioni in atmosfera:
I Fanghi da depurazione sono uno dei prodotti del processo di depurazione delle acque reflue che mira al risanamento delle acque al fine di poterle reimmettere in natura senza che risultino inquinanti.
La gestione dei fanghi di depurazione è un’attività complessa vista la loro natura che li rende potenzialmente tanto ricchi quanto pericolosi se non trattati nella maniera corretta. Il nostro team offre consulenza e supporto analitico in questo settore al fine di:
I fertilizzanti sono costituiti da un amplia rosa di prodotti minerali ed organici destinati solitamente ad implementare e migliorare le coltivazioni ed a tal scopo, viste le diverse esigente di ogni coltura, ognuno deve presentare delle caratteristiche specifiche così che possa apportare i giusti elementi nutritivi alle piante ed ai loro prodotti. Conoscere quindi la composizione di ogni fertilizzante è un passo fondamentale per migliorare la resa del terreno e salvaguardare le colture.
L’amianto è un minerale che gode di una struttura cristallina e appartiene alla classe chimica dei silicati. É stato utilizzato a lungo nei decenni passati nel settore dell’edilizia per via delle sue molteplici qualità come la resistenza al calore, all’abrasione e la sua composizione lo rende resistente a numerose sostanze chimiche.
L’ecotossicità di un’agente chimico o fisico, cioè la valutazione degli effetti potenzialmente tossici e lesivi che quest’ultimo può avere su un ecosistema, è una questione di fondamentale importanza per prevenire e contenere possibili problematiche di carattere ambientale e sanitario che potrebbero scaturirne in caso di mal gestione, ed al fine di riuscire a conservare l’integrità dell’ecosistema salvaguardandone sia le sue componenti biotiche che quelle abiotiche.
Il nostro laboratorio è attrezzato con centraline mobili per il campionamento del particolato atmosferico e può effettuare il monitoraggio dei PM10 e dei metalli e degli idrocarburi policiclici aromatici contenuti nel particolato atmosferico. Il laboratorio può inoltre effettuare il campionamento passivo dell’aria, per il controllo di una vasta gamma di inquinanti dell’aria: NOx, SO2, HF, ammoniaca, ozono e COV.
Un odore sgradevole può influenzare negativamente la qualità della vita sia delle persone sia per le attività. Il problema dell’odore e delle molestie olfattive sta diventando una tematica emergente in ambito legislativo e autorizzativo.
In questo campo offriamo il servizio di campionamento dell’aria finalizzato all’analisi della concentrazione dell’odore secondo la metodica UNI EN 13725:2004, “Determinazione della concentrazione di odore mediante olfattometria dinamica”.
L’indice di respirazione dinamico medio quantifica l’attività microbiotica misurando il consumo orario di ossigeno impiegato per l’ossidazione biochimica, eseguito attraverso l’insufflazione forzata del campione. L’IRD ci permette di verificare le caratteristiche di biodegradabilità di un campione, assicura un corretto recupero come compost/ammendante in agricoltura oppure ne garantisce l’accesso in discarica.
In presenza di ossigeno, i microrganismi contenuti nel campione si nutrono per mezzo delle sostanze organiche rilasciando anidride carbonica, più è alta la concentrazione di composti organici facilmente biodegradabili, più è intenso il metabolismo microbiotico. Al contrario, i microrganismi saranno meno attivi in matrici carenti di tali sostanze.
Effettuiamo una caratterizzazione delle acque di scarico andando a ricercare gli analiti fondamentali:
I codici EER possono essere divisi in tre categorie:
– Non Pericolosi “Assoluti”, contraddistinti da un processo produttivo che rende il rifiuto non pericoloso senza ulteriore specificazione.
– Pericolosi “Assoluti”, contraddistinti da caratteristiche innate o da un processo produttivo che rende il rifiuto pericoloso senza ulteriore specificazione.
– “Specchio”, descrivono quei rifiuti che possono essere pericolosi o non pericolosi a seconda del processo produttivo e/o alle materie prime utilizzate.
Vengono eseguiti test specifici (Test di Cessione) per verificare che il rifiuto non rilasci contaminazioni nell’ambiente e viene stabilito se dev’essere conferito in discarica o destinato al recupero.
Eseguiamo analisi sull’eluato ottenuto secondo la metodica prevista dalla norma UNI EN. 12457-2 al fine di verificare il rispetto dei limiti stabiliti per ognuna delle varie categorie di discarica. Offriamo quindi un servizio completo, a partire dal campionamento, alla consulenza ed analisi dei rifiuti. Con quest’ultimo passaggio siamo in grado di determinare tutte le informazioni necessarie per un corretto e sicuro smaltimento del rifiuto.
Utilizziamo le migliori tecnologie ed eseguiamo analisi chimiche in linea con i metodi ufficiali e per la maggior parte degli analiti abbiamo ottenuto l’accreditamento ACCREDIA, garantendo affidabilità e accuratezza del campione sotto esame.
È importante quindi la caratterizzazione del materiale da scavo per escludere qualsiasi possibilità di contaminazione con sostanze pericolose, definite come CSC (Concentrazioni soglia di Contaminazione).
Nello specifico, il D. Lgs. 152/2006 (Allegato 5, Tab. 1, Parte IV) ha redatto una tabella suddivisa in due colonne, diverse a seconda della destinazione dell’utilizzo del materiale da scavo:
– Colonna A, in cui sono riportati i valori-limite da rispettare per destinare le terre e rocce da scavo in “Siti ad uso Verde Pubblico, Privato e Residenziale “.
– Colonna B, in cui sono riportati i valori-limite da rispettare per destinare le terre e rocce da scavo in “Siti ad uso Commerciale ed Industriale “.
A tale scopo, disponiamo di strumenti all’avanguardia per eseguire attente analisi di ogni singolo parametro elencato da tale tabella. Forniamo supporto al cliente a partire dal campionamento, eseguito da personale qualificato, attuando un piano di campionamento adeguato alla zona da caratterizzare gli offriamo una guida per quanto riguarda quali parametri analizzare a seconda del sito di origine della terra da scavo, fino alla stesura del giudizio finale, in conformità ai limiti di legge, in seguito ai risultati ottenuti con l’analisi.
Altra caratteristica che insieme alle precedenti lo ha reso un “supermateriale” è la sua duttilità in termini di lavorazione: la sua struttura fibrosa oltre a conferirgli un’elevata resistenza meccanica lo rende un materiale filabile e la sua natura estremamente inerte gli permette di poter essere comodamente inglobato in altre matrici come, ad esempio, elementi da costruzione (gesso, cemento, calce) o polimeri (PVC) riuscendo a mantenere tutte le sue proprietà.
Pericolosità dell’amianto
L’Italia con la legge 257 del 1992 sancisce la messa al bando di tutti i prodotti contenenti amianto vietandone l’estrazione, l’importazione e la commercializzazione avviando un complesso programma di dismissione. Il motivo di tale decisione riguardo ad un materiale così promettente è stato il riconoscimento dall’ Agenzia Internazionale per la Ricerca del Cancro (IARC) della sua cancerogenicità certa per le vie aeree nel caso le fibre vengano inalate. In merito alla sua pericolosità, è fondamentale sottolineare che non tutte le forme di amianto risultano una minaccia per la salute. L’amianto si rende pericoloso solo quando risulta potenzialmente in grado di disperdere fibre respirabili difficilmente eliminabili dall’organismo vista la loro bioresistenza.
Una fibra per definirsi respirabile deve soddisfare tre requisiti:
Considerata la sua pericolosità ed il rischio correlato ad una sua esposizione, il D.M. 06/09/1994 ne definisce le strategie di bonifica:
Prima di intervenire con la strategia di bonifica più efficace, diviene fondamentale la valutazione dello stato di conservazione dell’amianto ed in quest’ottima il Laboratorio Micro-B è in grado di offrire un supporto tecnico costituito da sopralluogo finalizzato alla valutazione dello stato di degrado del manufatto esaminando i principali indicatori del degrado:
Il tutto viene effettuato seguendo il “Protocollo per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto” approvato dalla regione col Decreto Direzione Generale Sanità N. 13237 del 18/11/2008.
Attestata la presenza di amianto all’interno di un manufatto, analisi che il laboratorio Micro-B esegue quotidianamente mediante la tecnica
Attestata la presenza di amianto all’interno di un manufatto, analisi eseguiamo quotidianamente, mediante la tecnica effettuando misure massive e quantitative su campioni potenzialmente contenenti amianto, ai sensi del D.M. 06/09/1994.
I nostri esperti di laboratorio sono in grado di valutare i rischi dell’esposizione all’amianto, tramite il conteggio di fibre aerodisperse negli ambienti civili e di lavoro, in cui le opere contenenti amianto sono collocate, secondo quanto disposto dal D.M. 06/09/1994 All. 2A, con l’impiego di microscopia MOCF (Microscopia Ottica in Contrasto di Fase) e nei casi più complessi tramite SEM (Microscopia a Scansione Elettronica).
Quest’area tecnica del laboratorio, dotata di personale specializzato e strumentazione dedicata, inoltre:
– Partecipa regolarmente ai programmi di controllo qualità organizzati dal Ministero della Salute per l’idoneità dei laboratori di analisi che operano nel settore (D.M. 14/05/1996 e D.M. 07/07/1997) e all’analisi di campioni di circuito interlaboratorio per le tecniche MOCF e FT-IR.
– Figura nella lista del Ministero della Salute tra i laboratori qualificati per l’analisi dell’amianto per le tecniche MOCF e FT-IR.
Il D.Lgs. 99/92 ha lo scopo di disciplinare l’utilizzo in agricoltura in modo da evitare gli effetti nocivi sull’ambente e noi siamo in grado di soddisfare sul piano analitico tutte le richieste impartite dal decreto legislativo, dalla ricerca dei metalli pesanti ed altri inquinanti specifici di carattere chimico, fino la ricerca dei parametri di stampo microbiologico come ad esempio le Salmonelle.
Non di minore importanza, al fine della salvaguardia ambientale, risulta essere l’idoneità dei terreni ad accettare il fango. Il D.Lgs. 99/92 regolamenta e definisce i parametri ed i limiti degli analiti al fine da poter definire il terreno idoneo per lo spandimento del fango. Il nostro laboratorio mette a disposizione le sue competenze anche per un indagine dei terreni adibiti allo spandimento quantificandone:
Grazie ad una vasta gamma di analisi accreditate siamo in grado di verificare il rispetto dei requisiti imposti dal D.Lgs. 29/4/10 n°75 in materia di fertilizzanti, ammendanti e correttivi. Rivolgendoti ai nostri laboratori potrai conoscere l’analisi merceologica completa di compost, ammendanti, correttivi, fertilizzanti chimici e naturali ed una loro caratterizzazione sia chimica che microbiologica. Potrai conoscere la determinazione analitica di:
Allo scopo di effettuare questa valutazione offriamo una serie di test di carattere biologico in grado di esaminare gli effetti tossici che varie matrici (rifiuti, terreni, acque etc…) possono avere su organismi target esponendoli all’analita e valutandone una possibile risposta biologica così da capire se vi sia una minaccia concreta dovuta alla loro esposizione.
I saggi ecotossicologici
Tra i saggi ecotossicologici da noi proposti ritroviamo:
Neonati di meno di 24 ore del piccolo crostaceo Daphnia Magna Straus vengono esposti all’analita per un periodo di tempo prefissato (24 ore) e se ne valuta la percentuale di individui sopravvissuti. Quest’organismo risulta estremamente sensibile all’inquinamento da metalli pesanti.
Il saggio è un esperimento biologico in grado di valutare l’effetto tossico di una sostanza o un campione ambientale valutando l’inibizione della crescita dell’alga monocellulare Pseudokirchneriella Subcapitata. Il tempo di contatto è di 72 ore, in certi casi si può assistere al fenomeno contrario, cioè ad una proliferazione cellulare che non sempre risulta essere positiva in quanto può portare al fenomeno dell’eutrofizzazione con consequenziali e significativi squilibri dell’ecosistema.
I test in questo caso vengono effettuati servendosi di embrioni di pesce della specie Danio Rerio (noto anche come Zebrafish) al fine di valutare in che modo l’analita possa influenzare le prime fasi di sviluppo dell’organismo e i possibili impatti sugli organismi superiori
La complessità delle matrici che spesso troviamo nell’ambiente è molto elevata, per cui un approccio di tipo chimico al fine di individuare e quantificare le sue componenti tossiche risulterebbe di difficile applicazione. Con i test di carattere biologico è possibile evidenziare i loro effetti tossici anche quando non sono state indagate tutte le possibili componenti.
La norma UNI/TS 11184:2006 specifica come determinare l’indice di respirazione dinamico reale (IRDR effettuato sul campione tal quale) e quello potenziale (IRDP effettuato dopo la regolazione di umidità).
L’indice di respirazione dinamico è un parametro necessario a:
L’acqua
L’acqua è un bene prezioso perché è alla base della vita di tutti gli ecosistemi e sul nostro pianeta ve ne è una disponibilità limitata. Monitorarne la qualità è essenziale per rilevare possibili cambiamenti ambientali e salvaguardare la salute del pianeta e di tutti i suoi abitanti.
L’approvvigionamento di acqua dolce necessario per soddisfare il fabbisogno idrico dell’uomo avviene servendosi principalmente di fonti come i corpi idrici superficiali, le falde sotterranee ed in certi casi anche delle acque meteoriche.
Acque meteoriche
Quest’ultime derivanti dal processo evaporativo delle acque superficiali risultano estremamente pure all’origine, ma durante il processo di ricaduta verso il suolo si arricchiscono di sostanze e microrganismi. Tutto questo rende inevitabile il monitoraggio analitico e all’occorrenza trattamenti di purificazione prima dell’utilizzo o della reimmissione nell’ambiente per salvaguardare sia la salute umana che quella del pianeta.
Acque superficiali e acque sotterranee
Le acque superficiali provengono da laghi, fiumi e torrenti che, dopo il processo di captazione, verranno trattate al fine di renderle idonee all’uso preposto.
Per una salvaguardia ambientale efficace è di fondamentale importanza controllare lo stato di salubrità delle acque sotterranee, le quali nascono da un processo di accumulo di acqua piovana e infiltrazioni del suolo. Durante questo percorso, le acque si arricchiscono di sali e sostanze disciolte provenienti dai vari strati del terreno, per cui la loro qualità e composizione è in intima relazione con la composizione del terreno attraversato. Qualsiasi attività svolta sulla superficie può avere un impatto sulla qualità dell’acqua sottostante in relazione alla permeabilità del suolo, per questo motivo salvaguardarne l’inquinamento risulta cruciale per poter disporre di una valida fonte d’acqua da cui attingere.
In quest’ottica, il nostro laboratorio mette al servizio dei propri clienti la sua competenza in materia d’analisi e campionamento per il monitoraggio dello stato delle acque al fine di garantirne la salubrità e l’idoneità all’utilizzo secondo l’impiego preposto e nel rispetto della legislazione in vigore (DL 152/06).
Acque di scarico
Le acque di scarico derivano dai processi delle attività antropiche, visto il loro inevitabile arricchimento dovuto ai processi a cui prendono parte, devono subire un costante monitoraggio analitico così da poterne definire lo stato di salubrità e composizione. Quest’analisi è fondamentale per definire un corretto piano di risanamento destinato ad un loro riutilizzo o ad una reintroduzione nell’ambiente senza che ne compromettano i naturali equilibri dell’ecosistema.
Le acque reflue ai sensi del D.lgs n. 152/06 si possono suddividere in:
Effettuiamo una caratterizzazione delle acque di scarico andando a ricercare gli analiti fondamentali:
Ed ampliando l’offerta sulla base delle esigenze del cliente (solventi, pesticidi, aldeidi, fenoli … ) in maniera d’aver una conoscenza completa della composizione degli scarichi e della loro pericolosità per la salute e l’ambiente.
Acque destinate al consumo umano
L’acqua per potersi definire idonea al consumo umano deve rispettare determinati requisiti regolamentati dalla normativa vigente, il decreto legislativo n. 31/2001, ne sancisce i valori limite dei parametri necessari affinché l’acqua possa essere considerata salubre e pulita, ovvero priva di patogeni ed altre sostanze che possano rappresentare una potenziale minaccia per la salute dell’uomo se presenti sopra determinate concentrazioni.
Al giorno d’oggi è difficile trovare in natura acque che soddisfino a pieno le caratteristiche necessarie ad essere usate dall’uomo, sebbene il consumo ad uso potabile delle acque sia uno dei loro usi primari. A tale scopo, laddove possibile, si predilige l’utilizzo delle acque di falda, che tendono ad essere prive di inquinanti e patogeni rispetto a quelle di superficie.
L’acqua potabilizzata viene successivamente immessa nelle reti di distribuzione a cui si allacciano poi gli impianti interni fino al raggiungimento dei punti di erogazione, pubblici o privati.
Il team di esperti all’interno del laboratorio, con una consolidata esperienza nel settore analitico delle acque, è in grado di valutare l’idoneità al consumo dell’acqua indagando sia i parametri chimico necessari che quelli microbiologici, offrendo un’indagine di base per valutarne la potabilità, come all’occorrenza un’analisi più approfondita che tenga in considerazione specifiche esigenze del cliente valutandone anche la presenza di inquinanti di origine antropica potenzialmente tossici per la salute come metalli pesanti, solventi, fitofarmaci.
Analisi Legionella
L’acqua essendo una delle molecole alla base della vita, risulta essere uno dei veicoli maggiori per la trasmissione di malattie. Considerando che questo elemento è utilizzato in tutte le attività umane, è facilmente comprensibile come una sua contaminazione possa essere la causa della diffusione di malattie infettive causate da batteri, virus e protozoi.
Tra le patologie idrodiffuse in crescente ascesa negli ultimi anni ritroviamo quelle ascrivibili al patogeno Legionella. I Batteri riferibili a questa specie tendono ad essere largamente diffusi presso i luoghi di raccolta delle acque, in particolare dove si verificano condizioni di stagnazione. A causa della loro capacità di resistere ad una buona parte dei normali trattamenti di potabilizzazione, questi batteri sono in grado di colonizzare impianti idrici centralizzati, docce, piscine, centri benessere ed impianti di climatizzazione fino al raggiungimento di concentrazioni tali da risultare una minaccia per la salute umana. La loro azione patogena è da ricondursi alla loro capacità di colonizzare le vie respiratorie e di indurre infezioni polmonari di grave intensità con un tasso di mortalità variabile tra il 10% e il 15%.
La principale modalità di trasmissione di questo patogeno è attraverso inalazione di aerosol, la via di diffusione più difficilmente controllabile e questo non fa altro che aumentare il fattore di rischio biologico in determinati ambienti di lavoro come impianti termali, ospedali, piscine, hotel o uffici.
Al fine di tenere sotto controllo e prevenire i principali rischi relativi all’infezione da Legionella in Italia si è provveduto a normare il problema grazie a:
Le linee guida ufficiali in materia di legionella forniscono nel dettaglio le misure per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, offrendo ai gestori delle strutture ricettive potenzialmente a rischio valide direttive in materia ed ai laboratori di analisi con attività di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della legionellosi protocolli per il campionamento e procedure d’analisi.
Da anni ci inseriamo nel settore effettuando analisi atte alla ricerca della legionella ed al suo monitoraggio, ponendoci come laboratorio di riferimento per la ricerca del batterio nei confronti di varie strutture sia pubbliche che private su diverse matrici ambientali come acqua, aria e superfici. Offriamo ai nostri clienti sia un’indagine secondo metodiche standard che si avvalgono di un isolamento colturale specifico del patogeno tramite l’uso di terreni selettivi, sia un’analisi basata su metodiche di diagnosi indirette basate sulla rilevazione del DNA di legionella (Real Time PCR – qPCR) in grado di offrire risultati in tempi molto più brevi (24 ore contro i 10 giorni di incubazione del metodo colturale necessari per affermare l’effettiva negatività del campione).
Acque di piscina
Le acque di piscina dal punto di vista igienico sanitario risultano essere estremamente sensibili a contaminazioni essendo per la maggior parte costantemente riciclate servendosi di sistemi di filtrazione.
La frequentazione di questi ambienti da parte di numerose persone, in certi casi caratterizzate da particolari condizioni di fragilità di salute, espone i bagnanti ed il personale delle strutture ad un potenziale rischio di natura biologica, per questa ragione il nostro Paese ha disciplinato gli aspetti igienico-sanitari. La legge in questione è l’Accordo stato regioni del 16 gennaio 2003 che sancisce, sia per le acque di approvvigionamento come per le acque presenti in vasca, le modalità con cui si debbano effettuare dei controlli periodici sia di carattere chimico che microbiologico.
Con un’ampia esperienza nell’ambito analitico delle acque supportiamo impianti sia pubblici che privati nel monitoraggio della qualità delle acque di piscina.
Nel caso delle acque di approvvigionamento le analisi devono soddisfare i requisiti minimi di potabilità previsti dalle leggi vigenti, mentre nel caso delle acque di vasca e d’immissione i requisiti sono quelli riportati nella tabella A dell’allegato 1 dell’accordo stato-regioni del 16/01/2003
Effettuiamo analisi chimiche e microbiologiche secondo metodiche accreditate su diverse tipologie di acque. Ci occupiamo dell’intero iter analitico partendo dal campionamento, effettuato da tecnici qualificati, al risultato dell’analisi.
Le diverse tipologie analizzate sono:
– Acque destinate al consumo umano: analisi con valutazione della conformità secondo la normativa vigente DLGS 31/2001;
-Acque di scarico: analisi delle acque di scarico domestiche e/o industriali con valutazione della conformità secondo il DLSG 152/2006;
-Acque sotterranee: analisi importante per la valutazione dello stato di contaminazione delle falde acquifere i cui limiti dei parametri analizzati sono normati dal DLSG 152/2006;
-Acque di piscina: analisi effettuata al fine di garantire un’ottima qualità dell’acqua per la sicurezza dei bagnanti.